Da settembre 2016, dopo un complesso piano di riforma e riassetto delle strutture del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, nasce a Roma il Museo delle Civiltà.
La sua istituzione raggruppa in un unico organismo cinque importanti sezioni: il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari Lamberto Loria e il Museo Nazionale dell'Alto Medioevo Alessandra Vaccaro, situati nella parte monumentale del quartiere EUR, il Museo Nazionale d'Arte Orientale Giuseppe Tucci che, dalla storica sede di Palazzo Brancaccio in Via Merulana è stato trasferito all’Eur nel Palazzo delle Scienze, e il Museo Italo Africano Ilaria Alpi. L’istituzione di questo importante luogo della cultura intende gestire, valorizzare e promuovere in modo unificato e innovativo collezioni archeologiche ed etnografiche uniche in Italia. Con oltre 2.000.000 di opere e documenti, distribuiti su circa 50.000 metri quadri di sale espositive e depositi infatti, il Museo delle Civiltà ingloba più musei dove sono conservati i più antichi reperti della museologia italiana dalla preistoria alla paleontologia, dalle arti e culture extraeuropee alle testimonianze della storia coloniale italiana, fino alle arti e tradizioni popolari italiane.
Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, fondato dal palentologo Luigi Pigorini, con lo scopo di illustrare le testimonianze preistoriche italiane e quelle delle popolazioni attuali al fine di confrontare i diversi stadi di sviluppo delle culture, venne inaugurato nel 1876 nel palazzo del Collegio Romano; tra il 1962 e il 1977 è stato trasferito nell’attuale sede dell’EUR. Nel nuovo allestimento inaugurato nel 1994 la struttura è organizzata in due settori: uno dedicato alla Preistoria e uno all' Etnografia.
Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari Lamberto Loria, costituitosi intorno al nucleo della raccolta di Lamberto Doria, fu arricchito con gli oggetti arrivati da tutta Italia a Roma nel 1911 per la Mostra di Etnografia Italiana, nell’ambito delle celebrazioni per il Cinquantenario dell'Unità d'Italia. Il Museo conserva oltre centomila testimonianze della cultura tradizionale italiana, dal XVI al XX secolo, tra cui circa 700 costumi regionali, oltre 4 mila gioielli, più di 6 mila manufatti lignei tra strumenti di lavoro e artigianato popolare e circa 5 mila ceramiche.
Museo Nazionale dell'Alto Medioevo Alessandra Vaccaro, inaugurato nel 1967, il museo ospita reperti provenienti prevalentemente da contesti romani e dell’Italia centrale, che vanno dal periodo tardo-antico fino all’Alto Medioevo. Corredi funerari, arredi marmorei provenienti da chiese del Lazio e materiali ceramici recuperati nell’area del Foro Romano.
Museo Nazionale d'Arte Orientale Giuseppe Tucci, istituito nel 1957 con una convenzione tra il Ministero della Pubblica Istruzione e l’ex IsMEO (Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente), oggi IsIAO, (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) che concedeva in deposito le proprie collezioni, fu inaugurato l’anno successivo. L’esposizione permanente si articola nelle sezioni: Vicino e Medio Oriente Antico, India, Gandhara, Tibet e Nepal, Asia sud-orientale ed Estremo Oriente.
Museo Italo Africano Ilaria Alpi, la collezione dell'ex Museo Coloniale di Roma, nato nel 1923 con lo scopo di far conoscere le "imprese" coloniali italiane, si è andata ampliando fino all'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Passata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2017, la collezione include attualmente 12.000 oggetti − a carattere etnografico, storico, artistico, antropologico, archeologico, architettonico, e collegato alle scienze naturali ed esplorazioni geografiche − raccolti o realizzati durante l’esperienza militare e coloniale italiana in Africa. Il percorso espositivo è attualmente in corso di progettazione.
Dall’ottobre 2022, con la direzione di Andrea Viliani, il Museo delle Civiltà di Roma ha avviato nuovi percorsi di ricerca, archiviazione, catalogazione e digitalizzazione, per condividere con il pubblico e gli altri musei nazionali italiani nuove conoscenze. Nel contesto del nuovo allestimento delle collezioni preistoriche ad esempio, il percorso Preistoria? Storie dall’Antropocene delinea un itinerario che pone interrogativi sulla definizione stessa di “preistoria”, un periodo caratterizzato da testimonianze materiali che ci rimandano a molteplici sistemi di pensiero, invenzioni culturali, organizzazioni economiche e a politiche sociali. Qui è sposta una selezione di oggetti tra cui il cranio neandertaliano Guattari 1 del Circeo, le tre “Veneri” dei siti di Savignano, Lago Trasimeno e La Marmotta, e le piroghe recuperate dal fondo del lago di Bracciano insieme a centinaia di reperti provenienti dal villaggio neolitico de La Marmotta. La sezione si conclude con il primo capitolo di una ominazione immaginifica, disegnata dall’artista e graphic designer Goda Budvytytėe e dalla studiosa di nanotecnologie Laura Tripaldi per delineare i possibili sviluppi dell’evoluzione. Nella sezione sono inoltre presenti gli interventi di due artisti contemporanei: il libanese Ali Cherri, recente vincitore del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia di cui il Museo delle Civiltà introduce in collezione il filmThe Digger, e l’artista e antropologa Elizabeth A. Povinelli, membro del collettivo indigeno australiano Karrabing Film & Art Collective. Si inaugurano, inoltre, i due nuovi ingressi simmetrici del Museo delle Civiltà: quello già operativo ne Palazzo delle Scienze e quello del Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari, riaperto dopo un restauro dell’area al piano terra dell’edificio. Entrambi gli ingressi sono ridefiniti come un’introduzione storica e critica al museo, quasi una sorta di racconto dell’istituzione nel corso del tempo.
Al primo piano del Palazzo delle Scienze inoltre, è stata inaugurata la mostra di Georges Senga Comment un petit chasseur païen devient Prêtre Catholique, a cura di Lucrezia Cippitelli, che per la prima volta presenta in un allestimento unitario le opere fotografiche e filmiche e i materiali d’archivio ricercati e prodotti dell’artista congolese sulla figura di Bonaventure Salumu, “cacciatore pagano” che tra gli anni ‘40 e ’60 del XX secolo, dopo aver ricevuto un’educazione cristiana da alcuni missionari, viene ordinato sacerdote gesuita, si trasferisce in Europa per un certo periodo per tornare infine nel proprio villaggio natale, dove diventa padre.
Al complesso museale si potrà accedere tramite due nuovi ingressi simmetrici. A quello già operativo, nel Palazzo delle Scienze, si affianca quello del Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari, riaperto dopo un restauro complessivo dell’area al piano terra dell’edificio. Oltre a ospitare servizi comuni, offrono un’introduzione storica e critica al museo, ossia un racconto dell’istituzione nel corso del tempo.
Centro di ricerca e sperimentazione, l'istituzione accoglie sei Research Fellowship, di cui sono protagonisti artisti internazionali. Nucleo del loro lavoro sono gli archivi e le collezioni museali, incluse quelle in deposito, che possono ispirare progetti espositivi, nuove opere, pubblicazioni, seminari, attività pedagogiche o ulteriori esiti.
Note: a partire
-dal 26 giugno 2024 (area limitrofa alla vetrata Giulio Rosso)
-dal 9 luglio 2024 (attuali sale delle Collezioni di Arti e Culture Asiatiche)
-dal 16 luglio 2024 (aree dei sottoportici intorno allo scalone centrale)
-e fino a conclusione lavori, non sarà possibile accedere temporaneamente alle suddette aree e sale per permetterne il riallestimento in corso.
L’area limitrofa alla vetrata di Giulio Rosso e le aree dei sottoportici saranno nuovamente visitabili in concomitanza dell’inaugurazione del nuovo allestimento EUR-Asia, previsto entro l’estate 2024. Le altre sale rimarranno chiuse per permetterne l’adeguamento impiantistico e il successivo ampliamento dell’attuale percorso di visita delle Collezioni di Arti e Culture Americane, la cui inaugurazione è prevista nei primi mesi del 2025.
Informazioni
Dal martedì alla domenica dalle ore 8.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30)
Lunedì chiuso
Chiuso 25 dicembre e 1 gennaio
Aperture serali
Mercoledì 25 settembre, ore 19.00 – 22.30 (ultimo ingresso 22.00)
Sabato 28 settembre, ore 19.00 – 21.30 (ultimo ingresso 21.00)
Giovedì 3 ottobre, ore 19.00 – 22.30 (ultimo ingresso 22.00)
Aperture festive
Ognissanti: venerdì 1 novembre
Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate: lunedì 4 novembre
Immacolata Concezione: domenica 8 dicembre
Santo Stefano: giovedì 26 dicembre
Per gli aggiornamenti e le modalità di visita consultare > sito ufficiale
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