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Rione XXII - Prati

Palazzo di Giustizia

Istituito il 21 agosto del 1921, come ultimo rione della Capitale, il Rione XXII – Prati è un elegante quartiere di Roma che, con le sue boutique raffinate, i ristoranti dalla cucina ricercata e i locali trendy, è uno dei luoghi di ritrovo più amati dai giovani romani che qui si incontrano per un semplice aperitivo, per una cena gourmet o per fare acquisti in via Cola di Rienzo, una delle principali vie dello shopping della città.

Situato sulla sponda destra del Tevere, a pochi passi dal Vaticano e dalla Basilica di San Pietro, il rione deve il suo nome ai prati di Castello che, adiacenti al Mausoleo di Adriano, erano il luogo dove i romani giungevano in calessino o via fiume per una piacevole scampagnata. Dopo l’Unità d’Italia e la proclamazione di Roma Capitale, il territorio fu interessato da un’intensa opera di urbanizzazione messa in atto dalla borghesia torinese giunta in città dalla vecchia capitale. Gli edifici presenti nel rione rispecchiano prevalentemente i dettami architettonici del periodo: lo Stile Umbertino, di chiara impronta piemontese, con i suoi palazzi massicci e imponenti; il più leggero e raffinato Stile Liberty con i suoi preziosi richiami alla leggiadria del mondo naturale e animale. 

In epoca romana, qui sorgevano gli Horti Domitii, i vigneti e i canneti di Domizia, moglie dell’imperatore Domiziano, più tardi rinominati Prata Neronis e infine, durante il Medioevo, i Prata Sancti Petri, data la vicinanza con la basilica vaticana.

Tra i luoghi, i musei e gli edifici più importanti del rione citiamo piazza Cavour, la grande piazza dedicata allo statista piemontese Camillo Benso Conte di Cavour, il Museo delle Anime del Purgatorio, che raccoglie una curiosa collezione di documenti vari e reliquie di misteriose tracce dell’aldilà, l’annessa Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, detta del Suffragio che, costruita in stile neogotico, si è guadagnata l’appellativo di “piccolo Duomo di Milano”, la Chiesa Valdese dalla bella architettura eclettica che fonde l’austerità dello stile neoromanico alla leggerezza del Liberty, il Palazzo di Giustizia, imponente edificio dall’architettura neo-barocca, sede della Corte suprema di Cassazione e del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma. Il Palazzo è anche conosciuto con l'appellativo di "Palazzaccio", soprannome datogli dai romani proprio per la sua mole.

Durante i lavori di fondazione del Palazzo di Giustizia che affaccia sul Tevere, le sabbie limacciose del fiume restituirono due sarcofagi databili intorno al 150-170 d.C., appartenenti a membri della stessa famiglia: quello di una fanciulla, Crepereia Tryphaena, ora esposto alla Centrale Montemartini, e quello di Crepereio Euhodo. La scoperta più eccezionale, consiste però nel ritrovamento di un oggetto appartenuto alla fanciulla, una bambola in avorio, alta circa 23 centimetri, con il viso finemente scolpito e una ricca acconciatura, ma soprattutto snodabile, segno di un’elevata perizia artigianale.

Confini: via Leone IV, piazza del Risorgimento, via Stefano Porcari, via Alberico II, piazza Adriana, riva destra del Tevere fino a ponte Matteotti, lungotevere Prati, piazza dei Tribunali, lungotevere Castello, lungotevere dei Mellini, piazza della Libertà, lungotevere Michelangelo, viale delle Milizie.

Lo stemma del rione presenta il Mausoleo d’Adriano, conosciuto anche con il nome di Castel Sant’Angelo, in argento su fondo azzurro. Il castello, però, che non fa parte del Rione Prati ma del Rione Borgo, fu scelto forse per la vicinanza tra i due rioni.

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