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Occhi come lanterne danzanti. Storia e restauro della Madonna del latte di Murillo

Madonna del Latte, particolare - foto Alberto Novelli
Madonna del Latte - foto Alberto Novelli
Madonna del Latte
Madonna del Latte - radiografia

«Sono innamorato della Vergine di Murillo della Galleria Corsini.
La sua testa mi perseguita e i suoi occhi continuano a passarmi davanti come due lanterne danzanti»

                    Gustave Flaubert, 4 maggio 1851

Le Gallerie Nazionali di Arte Antica, nella sede di Palazzo Barberini, presentano al pubblico la Madonna del latte, capolavoro di Bartolomé Esteban Murillo, esposto per la prima volta al pubblico dopo un accurato restauro.

Definita nel 1892 "Madonna zingara" dallo storico tedesco Carl Justi, l’opera del pittore spagnolo, databile stilisticamente intorno al 1670-1675, è una delle più ammirate della Galleria Corsini. Fu il cardinale Neri Maria Corsini (1685-1770), colpito dall’impatto visivo del dipinto, a includerlo nella sua collezione privata, collocandolo di fronte al suo letto nella sala dell’alcova, un luogo intimo e privato del suo appartamento.

Grazie alla forza espressiva dei due protagonisti e alla capacità di Murillo di attualizzare e rendere “vivi” i suoi soggetti, l’opera ebbe un forte impatto sull’immaginario ottocentesco. Il celebre Gustave Flaubert, talmente affascinato dalla figura della Vergine, in una lettera ne descrive gli occhi come “lanterne danzanti”.

Le operazioni di restauro hanno riportato alla luce lo splendore dell’opera, rivelandone la storia sommersa, i segreti, i particolari. Sono stati recuperati, infatti, dettagli minuti e preziosi - dai piccoli boccioli della pianta dietro Maria ai delicati passaggi cromatici delle vesti e del cielo, mentre le indagini scientifiche hanno permesso di approfondire la tecnica del pittore e i pigmenti utilizzati, come il blu del manto di Maria, brillante  nelle parti in lapislazzulo, alterato nei punti a “smaltino”. Per la prima volta, inoltre, è stata eseguita una radiografia completa della tela, visibile in esposizione, che ha permesso di individuare la figura di un San Francesco inginocchiato in un paesaggio, al di sotto dell’attuale strato pittorico. Questa prima stesura, condotta ad un avanzato stato di finitura, fu poi abbandonata dall'artista, che riutilizzò la tela dipingendo sopra iil santo senza ulteriori preparazioni e reimpiegandone addirittura alcune parti.

Il restauro è stato realizzato grazie ai proventi della vendita del Vino Civitas, promosso dall’Associazione Civita, in collaborazione con la Tenuta Caparzo di Montalcino, per sostenere il restauro di opere d’arte delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. L’intervento è stato effettuato dal Laboratorio di restauro delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, diretto da Chiara Merucci, ed è stato realizzato da Alessandra Percoco per la tela e da Vega Santodonato per la cornice, con la direzione scientifica di Alessandro Cosma.

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Informazioni

Quando 
dal 19 Maggio 2021 al 11 Luglio 2021
POINT (12.4900477 41.9031496)
Contatti 
Sito web: 
www.barberinicorsini.org/evento/occhi-come-lanterne-danzanti-storia-e-restauro-della-madonna-del-latte-di-murillo
Orari 

Dal 19 maggio al 11 luglio 2021
Dal martedì  alla domenica ore 10.00 – 18.00; ultimo ingresso ore 17.00
Musei e luoghi della cultura sono tenuti a rispettare le indicazioni contenute nelle misure per il contenimento COVID.
Per gli orari e le modalità di visita consultare il sito ufficiale.

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Location

Occhi come lanterne danzanti. Storia e restauro della Madonna del latte di Murillo, Via delle Quattro Fontane, 13
Via delle Quattro Fontane, 13
41° 54' 11.34" N, 12° 29' 24.1728" E

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