Cosi è se vi pare
di Luigi Pirandello
con Riccardo Polizzy Carbonelli e Marina Lorenzi
regia Francesco Giuffrè
Quando porti in scena un autore come luigi pirandello devi fare i conti con la storia del teatro italiano e non solo.
Ci deve essere il rispetto per l'autore ele sue parole, per la storia e i personaggi, ma c'è anche la voglika da regista, di fare la poetica del copione e riproporre con proprio il suo sguardo.
E’ quello che mi è successo rileggendo “Così è (se vi pare)”, commedia che ha visto il suo debutto assoluto nel giugno del 1917 e che da allora è stata una delle più rappresentate del repertorio del drammaturgo siciliano.
Perché? Cos’ha di così particolare questa commedia per cui ha attraversato più di un secolo di storia teatrale e non sembra conoscere tramonto?
Sono convinto che la sua forza si basi sul meccanismo del mistero che impernia i tre atti che
compongono la commedia e si sa, il mistero intriga ogni spettatore. Però c’è di più: c’è la manipolazione della verità, c’è il credere una cosa per poi essere subito smentiti e sorpresi, c’è l’affezionarsi all’uno o all’altro, al Signor Ponza o alla Signora Frola, i due personaggi che muovono la storia, raccontando ognuno una propria verità per dar conto, agli altri personaggi, di come vivono la loro vita.
Ed è qui che il meccanismo geniale di Pirandello si fa gioco teatrale, capovolgendo per tre volte di seguito la percezione della verità per i personaggi che fanno le domande e per il pubblico che guarda.
Informazioni
dal 28 novembre 2019 all'8 dicembre 2019
dal martedì al sabato - ore 21.00
domenica - ore 17.00
Lunedì riposo
